Giornate calde, oserei dire torride. Il che è stano per me accostare quest’aggettivo per descrivere una tipica giornata estiva svedese, abituata a poter godere ad almeno della brezza serale. Probabilmente sarà anche dovuto al fatto che è il primo anno che non trascorro l’intera estate nella vecchia scuola nel bosco, sarà che si tratta di una estate particolarmente anomala.
I pensieri e progetti viaggiano sempre alla velocità della luce. Se non fosse che mi aggiro per casa come se fossi un bradipo, per giunta stanco, potrei dirmi contenta.
I lavori del rinnovo della cucina sono quasi ultimati e grazie al bel tempo anche la legna asciuga rapidamente sotto il sole cocente. Mi piacerebbe potermi godere maggiormente il giardino visto che questa estate ho più tempo a disposizione ma le temperature e la mancanza di zone ombrose non me lo permettono. Le piccole piantine da frutta trapiantate a inizio estate crescono velocemente ma occorrerà del tempo prima di potermi sedere alla loro ombra. Ma c’è un posticcino in cui mi ritrovo immancabilmente a sedermi -alle spalle di una vecchia casetta del mio vicino di casa. In questa zona si è formata una zona d’ombra del giardino in cui sono cresciuti alberi spontanei e cespugli rigogliosi di frutti di bosco che sembrano abbracciare questa zona lasciandola semi nascosta.
Qui seduta sul muretto che delimita il mio giardino da quello del mio vicino mi piace restare a osservare la parte posteriore del giardino e quella dedicata all’orto pianificando mentalmente i lavori che avrei dovuto fare. Non so dirvi cosa mi piaccia di questa zona, non è propriamente il posto più carino del giardino o quello di cui mi sono particolarmente occupata.
La cosa che amo e detesto di più in questa zona è uno strano bambù – bellissimo in questo periodo estivo – ma terribilmente invasivo che mi è difficile da tenere a bada. Particolarmente esteso nella parte adiacente con il mio vicino che lo lascia esprimersi al suo meglio, vanificando ogni mio sforzo a combatterlo. Non potendolo sdradicare mai completamente sto cercando il modo di armonizzare il tutto e crearmi una zona in cui potermi sedere nascosta a contemplare. Devo dirvi che, quando riesco a tenerlo a bada, sedermi tra questa strana pianta che ricorda il bambù mi piace mi da l’illusione di trovarmi in un angolo di un giardino lontano dalla Svezia. E da qui che spesso osservo indisturbata i visitatori del giardino.
Sono grata nonostante il caldo, anche se noi non siamo ormai più abituati, ad avere questo posticcino all’ombra tra cespugli di ribes, lamponi e vicino alle piante di nocciole che attendo per il raccolto di quest’anno.
Sono contenta di queste giornate limpide e serene, perché dopo aver iniziato a ristrutturare una tettoia (trovi il post qui) non è proprio il caso che inizi a piovere nei prossimi giorni. Per lo meno non nei prossimi fine settimana, quando noi saremo alle prese con la ricostruzione e sarei maggiormente grata se, almeno in quei giorni, non facesse così tanto caldo per non cuocere come un uovo alla coque sotto il sole.
A presto,
Antonella
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