Quando visitai la prima volta la vecchia scuola per me era una straordinaria occasione per vivere nel bosco e per di più in una scuola in legno rosso e tutto questo mi sembrava fantastico. Certo durante il mio primo e unico sopraluogo prima di trasferirmici definitivamente avevo scorto dei particolari abbastanza curiosi ma poi mi ero detta che già l’idea di trasferirsi in una vecchia scuola era di per se già abbastanza folle e forse quelli che consideravo degli oggetti di arredamento sarebbero scomparsi con il mio arrivo. Invece no…
Ricordo il pomeriggio in cui arrivammo il nostro veloce sopraluogo tra le stanze di aver rivisto alcuni degli oggetti curiosi visti mesi prima per poi affrettarsi a scaricare la nostra auto in modalità trasloco all’italiana. Avete presente? Bene aggiungeteci qualche scatola qua e là.
Anche qui ci sarebbe da fare non uno ma più post con la raccolta degli aneddoti del nostro viaggio verso Nord. Noi ogni volta che rivediamo le foto ci facciamo delle grandi risate a raccontarci tra di noi cosa ci ricordiamo e io provo sempre un gran senso di tenerezza per quella che ero. Ma torniamo a noi…
Subito dopo esserci organizzati per la notte abbiamo fatto una attenta perlustrazione per ogni stanza e li mi fu ben chiaro che quella che era stata tempo fa una scuola era stata molte altre cose. Da lì iniziò la mia curiosità con il chiedere e cercare con chiunque pensavo mi potesse raccontare un pezzettino della sua storia fino a dedicare in una delle due aule di scuola un museo dove raccolgo e conservo ogni genere di frammento che ho nel corso degli anni trovato. Ogni oggetto e informazione per me sono un tesoro immenso che arricchiscono e raccontano del suo passato e dove cerco di riportare a galla la sua storia attraverso racconti, documenti, foto cercate, oggetti ritrovati.
Così sono riuscita a ricostruire che l’edificio costruito nel 1905 è stata una scuola, poi un ufficio postale, un posto per addestramento militare per un breve periodo con bivaccamento all’aperto, ritrovo culturale con piccole rappresentazioni teatrali e balli di natale, lotterie e cinema e chissà cos’altro.
Ogni anno scopro piccoli e nuovi tasselli che si aggiungono qua e là come una caccia al tesoro e per me il tesoro è rivivere attraverso i frammenti ritrovati storie ed emozioni passate. Per questo poco tempo dopo mi sembrò naturale raccogliere tutte questa informazioni in una delle due aule di scuola facendola diventare il museo dove ogni visitatore può conoscere alcuni dei frammenti trovati ma anche lasciare la propria testimonianza.
Ho avuto visite di ormai anziani alunni che venivano anche da molto lontano a fare visita a quella che era stata per molti la loro scuola, per alcuni addirittura la propria casa per brevi periodi fino a scoprire che un mio vicino di casa ci era nato e vissuto per moltissimi anni. Ringrazio ognuno di loro per aver condiviso con me le loro storie e aneddoti. Ogni volta mi è sembrato di rivivere con loro un pò della magia dei loro ricordi.
Sono sicura che molte storie ancora sono li in attesa di essere raccontate, alcune forse tutte da scoprire ma spero di aggiungere sempre nuovi tasselli a questa storia una scuola in legno rosso che è letteralmente sopravvissuta a molti cambiamenti sapendo che purtroppo il tempo non gioca a mio favore…e a modo mio ho cercato di contribuire ad arricchire la storia di altri aneddoti che racconto in questo blog dall’agosto del 2010. E la panca realizzata con del materiale di recupero che vedete nella foto è uno dei tanti racconti che ho condiviso con voi.
L’insegnamento più prezioso che mi ha insegnato questa ormai vecchia scuola è la sua capacità a sopravvivere ai cambiamenti. Quando mi trasferii qui dall’Italia non lo capii subito ma poi pian piano capii attraverso le sue molte vite a come avrei potuto ricominciare a come poter cambiare partendo da quello che sono e con quello che ho. Cercare di demolire tutto quello che mi ero conquistata e costruito fino ad allora mi avrebbe permesso di cambiare ma non di progredire perso una nuova direzione. Oggi ho imparato ad aggiungere ricordi ed esperienze e non a cancellarli. Ed è per questo che oggi continuo a vivere in case con una storia da scoprire (anche la storia del Little Cottage ha una sua storia degna di essere raccontata prossimamente) e a ridare a modo mio vita a vecchi oggetti:
Io cerco di aggiungere frammenti di storie degli oggetti ormai dimenticati che condivido con te.
A presto,
Antonella
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